La scintilla, nitzòtz, è una particella sprigionata dal carbone infuocato o dal ferro rovente percosso dal maglio del fabbro, è la folgore luminosa ed evanescente come vapore di una scarica elettrica nell’aria; nitzòtz è una di quelle minuscole gocciole che si sprigionano da una più grande quando cade e s’infrange su una superficie dura. Nella mistica ebraica nitzòtz è un raggio di luce che ha origine dal sacro e si perde nell’impurità: il compito dell’uomo è di recuperarlo e riportarlo al luogo d’origine.
Nitzòtz evoca il fuoco e l’acqua, le due vie della Conoscenza, e la luce – simbolo della forza chiarificatrice dello spirito. Una particella infuocata potrebbe trasformarsi in un incendio, un bagliore di luce può accecare invece di chiarire e “non tutto ciò che luccica è oro”.
Questo testo è una raccolta di scintille, nitzotzòt, dei piccoli, frequenti bagliori che sono scaturiti dallo studio e dall’esperienza di vita, quelli che sono riuscita a captare.
La nostra visione della realtà è limitata, talvolta illusoria o contorta. Tutto quel che possiamo afferrare dell’esistenza, delle nostre vite e degli altri è solo un piccolo punto in un determinato luogo e tempo, un nitzòtz.
Da millenni che il Popolo Ebraico, perseguendo un imperativo superiore e un destino inevitabile, è alla ricerca di queste scintille sparse nei mondi e nei cuori degli uomini per radunarle in un’unica fonte di luce tale da illuminare l’umanità tutta e portarla ad essere Adam Shalem, Uomo completo.
In questo nuovo libro, Yarona Pinhas si confronta con lo Zohar, il Libro dello Splendore, che le si rivela non solo come testo base della mistica ebraica, ma come una raccolta di bagliori e illuminazioni. Questo testo, a suo modo, aspira a essere un’altra fonte di stupore poetico e d’intuizioni che nascono dalle esperienze di vita e di studio dell’Autrice. Al tempo stesso vuole essere una grammatica sintetica dei principali concetti e riferimenti spirituali della Cabbalà.