Il concetto di salute si trova nelle prime due parole di Genesi, Bereshìt barà Elohim,
“In principio Dio creò”. – בְּרֵאשִׁית, בָּרָא אֱלֹהִים
La parola barà ברא, creò, da cui proviene la parola briùt בריאות, salute, implica che lo stato di salute è il principio della creazione: sarebbe come dire barà briùt, “creò la salute”, cioè il benessere è l’effetto di un processo costante di collegamento alla fonte creativa.
La parola briùt si può scomporre in brit-or ברית אור, “patto di luce” e brit-ot, ברית אות patto di lettera”.
La genesi del genoma umano risale alle lettere della Creazione che alla base sono quattro: il Tetragramma.
Le prime due lettere di barà formano in aramaico il termine bar, בר esteriore: come ad indicare che il sintomo esteriore svela lo stato interiore dell’individuo malato che non è legato alla propria verità; infatti, manca l’alef , assente nella parola bar e invece presente in barà, creazione e beer, pozzo. Qualsiasi squilibrio fisico, sentimentale, mentale e spirituale causa la rottura del patto e quindi la malattia. Questo stato è simboleggiato dall’Egitto, luogo opaco come la copertura della pelle che non lascia trasparire la luce interiore. Il danno creato dalla crudeltà del faraone, par’ò, bocca malvagia, viene riparato da pe or פה אור, bocca di luce, che ha stesse lettere di refuà רפואה, medicina: “Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte di saggezza è un ruscello che scorre perenne” (Prov. 18:4). La parola è stata lo strumento della creazione, grazie alla quale l’energia si è trasformata in materia; noi stessi siamo il risultato dell’ascolto e della parola, nel corso della vita, immagazziniamo sia le parole che formano il nostro dialogo interiore, che quelle ascoltate. Questo fa di noi dei contenitori di infinite lettere combinate tra loro, che costituiscono un potenziale immenso; tale patrimonio ci permette di essere “luminosi”, o viceversa “spenti”, a seconda che il nostro potenziale si manifesti o meno. Secondo la tradizione cabalistica, la malattia è la conseguenza di lettere che si sono oscurate, capovolte o cancellate esattamente come, nel corpo fisico, avviene con i geni e i cromosomi o con l’alterazione delle vitamine A, B, C, e così via…
La salute, refuà, e il medico, rofè, sono stati interiori nell’uomo. La connessione con la Luce Infinita, or ein sof, nutre mentre la disconnessione porta oscurità e causa la malattia, machalà.
In questo corso parleremo del patrimonio genetico dell’uomo e dei principi della salute basati sul
grafico elaborato dai cabalisti chiamato Albero della Vita o albero sefirotico che raffigura il modello dell’universo e dell’uomo.
Da qui ogni intenzione, preghiera, pensiero, parola, emozione e azione si riverbera sui mondi paralleli: gli atti positivi contribuiscono alla riparazione del mondo e all’espansione della propria anima, mentre quelli negativi recano danno all’intero universo.
Quando l’uomo raffina le sue qualità, il corpo diventa un contenitore più ampio per l’anima che esige ascolto e libertà. Le doti spirituali del singolo scaturiscono da azioni del cuore e da buone intenzioni, quanto più l’uomo si santifica tanto più darà occasione alla radice della sua anima di avvicinarsi e di dialogare con lui.
La voce interiore è la guida che conduce verso la strada maestra.